Ogni anno in Europa più di 500.000 persone vengono sottoposte ad intervento chirurgico alla colonna vertebrale e, se nella maggior parte dei casi l’intervento allevia il dolore, una discreta percentuale di pazienti continua a soffrire di dolore dopo il recupero dell’intervento o, dopo un periodo di relativo benessere, ne lamenta la ricomparsa.
Con il termine Failed Back Surgery Syndrome (FBSS) o sindrome da fallimento chirurgico si intende proprio quella condizione caratterizzata da un dolore che persiste dopo chirurgia vertebrale: in Italia colpisce tra il 10 e il 40% delle persone sottoposte a chirurgia del tratto lombare della colonna, in pari misura uomini e donne, e interessa generalmente pazienti relativamente giovani.
Nel complesso si possono distinguere:
- cause preesistenti all’intervento (sindrome delle faccette, da instabilità vertebrale, sindrome miofasciale),
- cause non rimosse dall’intervento (frammenti erniari),
- cause indotte dall’intervento stesso (aracnoidite spinale, fibrosi peridurale, traumatismo delle radici nervose, distrofia simpatico riflessa).
Chi soffre di FBSS è una persona con:
- dolore (lombare, rachideo e radicolare irradiato ad uno o più arti)
- disabilità
- disturbi dell’umore
- disturbi del sonno
- disturbi dell’appetito
- riduzione della libido
- rallentamento psicomotorio
Dal momento che si tratta di una sindrome complessa, la soluzione del problema nel suo insieme è di difficile impostazione.
La terapia farmacologica da sola risulta spesso insufficiente e prima di ricorrere a trattamenti di secondo o terzo livello, con l’impianto di dispositivi permanenti, si può ricorrere a metodiche infiltrative.
La terapia psicologica può utilmente integrarsi nel percorso di cura.
La Failed Back Surgery Syndrome: stato dell’arte