Newsrimini: speciale esercizi di fisioterapia per il Mal di schiena
“Dolore del rachide” o in gergo “mal di schiena”
Esercizi di fisioterapia per il Mal di schiena; con il Dottor Alessandro Agostini, fisioterapista Poliambulatorio di Rimini; uno speciale Newsrimini.
Riportiamo di seguito le parole del Dottor Alessandro Agostini, fisioterapista Poliambulatorio di Rimini
“Negli ultimi 3 decenni, le indicazioni provenienti dalle linee guida sono modificate molto. Innanzi tutto si è posta meno enfasi sulla parte chirurgica e farmacologica a favore della componente fisioterapica e psicologica.
La prima linea di intervento, infatti, consiste nell’informare il paziente su quale sia la problematica. Dopo una valutazione clinica che accerti che non sia nulla di grave, è importante rassicurarlo, in quanto il decorso spontaneo di queste condizioni è benigno.
Passato un certo periodo, dai 7 ai 10 giorni, se il dolore continua si opta per la seconda linea di intervento: la terapia farmacologica. Inoltre possiamo fare un abbinamento di una terapia manuale e di esercizio in fase acuta.
Si cerca di ritagliare l’esercizio su misura affinché sia sostenibile e di gradimento, in modo che il paziente riesca a farlo a casa da solo.
L’esercizio deve diventare funzionale nel minor tempo possibile, andando a mimare tutte quelle attività e funzioni della vita quotidiana, lavorativa e anche ricreativa.
Per quanto riguarda la terapia manuale
oggi, si è virato da quella che era un’indicazione legata agli aspetti meccanici, come ad esempio di sblocco articolazione, etc.
L’obiettivo prevalente della terapia manuale è una desensibilizzazione dei tessuti tale che porti il paziente ad avere meno dolore e più facilità nell’eseguire l’esercizio.
Il fisioterapista cerca di raggiungere la massima escursione (mobilità articolare) possibile per il paziente per aiutarlo a prendere fiducia del movimento.
Spesso ci rendiamo conto di come i pazienti che vivono l’esperienza dolore attuano dei meccanismi di evitamento, cercando di evitare la posizione che per loro è dolorosa.
Quindi noi dobbiamo accompagnarli -attraverso le tecniche manuali- a raggiungere quel range articolare dove sentono una piccola percezione di dolore, affinché, ripetendola ritmicamente, il dolore diminuisca.
Per quanto riguarda la prevenzione del dolore, non ci sono delle evidenze scientifiche sulle modalità migliori.
Sicuramente, sappiamo che la differenza non è su quale tipo di attività le persone facciano ma tra chi fa qualcosa e chi non fa niente. Quindi l’obiettivo è incentivare le persone ad avere un’attività fisica regolare.
Per fare questo si cerca di scegliere un’attività che il paziente gradisca, in questa maniera sarà più facile per lui mantenere questo grado di attività nel lungo periodo.”